Nell'ultimo post, preelettorale, preso da follia divinatoria, come un fottuto oracolo di delfi qualsiasi, avevo profetizzato il tramonto del "centrosinistra", ormai trasformatosi in segno grafico senza significato. Oggi sono tra coloro che, pur avendo creduto in una miracolosa rinascita, credono fermamente che non tornerà più dalla morte. Perché né il ridicolo Calenda, né lo scafato Zingaretti possono rappresentare il benché minimo argine ad una rivoluzione di paradigma come quella iniziata con le politiche e terminata nelle ultime amministrative. Si badi bene, non credo che il cambio di paradigma dal centrsinistra di matrice post-prodiana, fatto di un universo segnico e simbolico preciso (Dossetti, La Pira, Berlinguer, Moro, la resistenza, il post-PCI, Ivano Fossati, un'industria culturale amica, gli editoriali di Repubblica, l'aristocrazia intellettuale, Nanni Moretti, i film neorelisti, le sfuriate televisive di Cacciari, i comici, i Benigni, un certo fran
Un blog per giovani che si credono vecchi e viceversa