Questa storia, per quanto mi riguarda, nasce nel 2010, anche se l'intuizione progettuale è merito dell'amministrazione precedente. Nasce, dicevo, con l'approvazione di quello che i burocrati chiamano "piano particolareggiato del parco" presentato al consiglio dal progettista vincitore del bando europeo. Sei anni fa tutti capimmo che sarebbe stata una vera rivoluzione per la città, capace di spostare il baricentro di Follonica verso un'aera prima off limits, gestita dal vecchio ippodromo. Tutto il consiglio si schierò a favore visto che i parchi in Italia non si fanno più dall'inizio del secolo scorso, Poi vennero le polemiche, più o meno strumentali. Ognuno il parco lo avrebbe fatto in un modo diverso.
Sta di fatto che prima c'era un enorme sterpaglia contornata da muri di macerie e ora c'è un´ area verde (forse l'unica in centro) dove giocano i bambini. Come per magia i flussi di cittadini in pellegrinaggio hanno invaso il parco della Rimembranza (che prima si faceva ricordare solo per i 25 aprile) e tutta la camminata lungo il Petraia dietro le mura magonali ha soprendentemente preso vita.
Grazie al Parco ci siamo riappropriati degli spazi che avevamo dimenticato, iniziando finalmente a domandarci cosa fare della Centrale Elettrica e della Torre dell'Orologio, ultimi segnali delle origini metallurgiche di Follonica. Per la prima volta abbiamo visto scorrere il ruscelletto fioco della Gora delle Ferriere e e lo abbiamo potuto collegare al Ponte Canale e alla centrale idroelettrica.
Per la prima volta i muri di recinzione sono crollati e il campo visivo si è aperto in geometrie nuove e inaspettate. Forse alcune cose si potevano migliorare, ma io, che sono stato una piccola parte di quella progettualità, ho provato un'insolita emozione, quasi una commozione, a vedere scalare quella montagnetta e scoprire - in una calda giornata di primavera - follonichesi che parlavano, bambini che giocavano o che mangiavano crepes. Sembrava una scena di un parco nordeuropeo. La mongolfiera è stata una bellissima idea, ma il Parco Centrale è qualcosa che va assolutamente oltre, allargando il nostro sguardo verso il futuro di questa cittadina.
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