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Secondo te chi è l'alleato naturale del PD alle prossime elezioni?

Breve cronaca dei tempi andati. Siamo qui, siamo vivi?


Alla notizia odierna dell'arrivo di Maria Elena Boschi a Porto Alegre,  Brasile,  per la campagna referendaria del SI mi sono venuti in mente -come in un sogno  - tutti i fatti che ci hanno portato a questo punto;
intanto nel 2010 , appena entrato in politica, ricordo l'inizio di un grande sogno (e due) di rinnovamento del partito democratico e del paese, partendo da un approccio nuovo e da codici linguistici e comportamentali rinnovati: la Prossima fermata Italia (sembrava un disco di manu Chao spogliato dagli ideologismi post no-global) in cui una nuova classe politica, cresciuta all'ombra dei post-comunisti e post-democristiani,  voleva riprogettare il futuro, cambiare il mondo. L'idea di base era rompere i vecchi schematismi logori dei bilancini, della fedeltà al capo, muovendo da un'idea fresca e orizzontale di democrazia, basata sul dominio delle idee e delle competenze. Nella prima Leopolda c'era il segnale di una volontà epocale di cambiamento, di rivoluzione, oserei dire,  e  Renzi era  l'abile story teller che doveva fare da semplice mediatore a quel nuovo racconto. Noi eravamo tutti sotto la Leopolda ad applaudire il suo discorso finale.
Poi ne è passata di acqua. Quasi contemporaneamente esce allo scoperto il movimento cinque stelle, fondato da un vecchio comico di Genova;  rispetto alle nuove istanze fiorentine, sembrava strutturalmente più rozzo, più imbonitore e capopopolo, con tematiche meno pragmatiche e più populiste: uscita dall'euro, potere alla rete. Il suo corpo elettorale era fatto principalemnte di giovani post-ideologici, tipo hipster  (che ai tempi di Genova e Porto Alegre avevano a sì e no 10 anni)  e adulti pieni di livore e risentimento per la crisi economica  che stava macinando a colpi di licenziamenti il tessuto economico di questa nazione. Nel frattempo, nel 2012, il Pd implode su se stesso, logorato dalla corruzione mafiosa romana, dai salotti, dall'incapacità di ottenere credibilità interna, dalle sue anime vecchie e consunte, dal dibattito tra post comunismi, post democristianismi. Un parlamento ormai incapace di esprimere la parte migliore della nazione (ma la parte peggiore sì) si vede cazziato da Napolitano, che nel suo discorso di rielezione dà degli incapaci a tutti, prendendo anche gli applausi. Dice che si devono fare le riforme (legge elettorale in primis, quela vigente sarà poi dichiarata incostituzionale nel 2014, senza che il parlamento fosse arrivato ad alcuna decisione) e poi di nuovo ad elezioni. Forza Italia nel frattempo è un triste ricordo, fatto di guerre di bande parricide in cerca del nuovo capo assoluto. Quello vecchio ormai era ridotto allo straccio di se stesso, impantanato in scandali di orge e prostituzione degne di un dittatore del Venezuela.
Insomma nel tra il 2013 e il 2014 l'indirizzo politico (leggi il potere)  era appannaggio dei Giudici della Corte Costituzionale, del Presidente della Repubblica (ex comunista migliorista ma sempre fedele alla linea di potere) e del Sindaco di Firenze che aveva vinto le primarie del suo partito, dopo la triste debacle bersaniana.  Poi c'erano pezzi del capitalismo italiano (soprattutto editoria romana e milanese) in cerca di un nuovo padre e le potenze europee come la Germania di Frau Merkel.  In questo contesto (leggi casino) , sono nel frattempo saltate le garanzie costituzionali: la corte Costituzionale scrive la legge elettorale invece del parlamento, il presidente della repubblica (figura super partes) disegna i compiti politici da svolgere, le camere si trasformano in corporazioni preoccupate solo ad autoperpetuare gli enormi privilegi, senza attività legislativa.
Eccoci tornati al 2016 (sono passati appena sei anni da quella Leopolda) e il paese è ancora in recessione con un debito di molto superiore ai 2 mila miliardi di euro (nel 2010 erano 1948) . Oggi 30 settembre a.d 2016 la Boschi vola sui cieli delle americhe per cercare consensi dagli oriundi espatriati tre generazioni fa in Brasile,  i cinque stelle hanno preso il potere a Roma, scoprendo la faida tra gruppi e fazioni interne che fino ad un anno  prima - accecati dal mito della verginità eterna -  neanche immaginavano. Berlusconi compie 80 anni  ed è un felice pensionato, dopo aver venduto i suoi beni e terminato l'attività ginnico ludica per motivi anagrafici. Il referendum è fissato per il 4 dicembre. Sono passati appena 6 anni , ma varie stagioni geologiche da allora.
Ma questa è un'altra storia, che proverò a raccontare da questo blog.
 Per chi mi vorrà leggere, si intende.

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